Ecce coro!
Il Direttore, Fulvio Venditti, nato a Cassino il 25 agosto del 1965.
E' laureato in filosofia, sposato con Floriana Lena e ha due figli: Francesco e Miriam.
"Cantare in un coro non dà fama, successo, denaro. Regala qualcos'altro, di molto piu' profondo e appagante".
Fulvio Venditti - Direttore del Coro.
Tutti i componenti della sua famiglia sono parte integrante del coro; sulla moglie calza perfettamente il detto latino "Dotata animi mulier virum regit" che piu' o meno corrisponde al celebre "dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna".
La sua passione per la musica è ancestrale, ma a far divampare il sacro fuoco dell'arte musicale è stato il suo maestro di scuola elementare di S. Pietro Infine (CE), Tagliamonti, che lo scelse come solista per partecipare allo Zecchino d'Oro che realizzava ogni anno.
Da allora la passione per la musica è diventata un motivo dominante nella sua vita, fino alla fondazione, nel 1989, del Coro "S. Giovanni Battista Città di Cassino" con il quale ha intrapreso una intensa attività di studio e concertistica.
Ha compiuto i suoi studi pianistici ed organistici nella celebre Abbazia di Montecassino, partecipando ad un Master in organo con il Maestro Giancarlo Parodi dell'Istituto di Musica Sacra di Roma.
Comitato Direttivo:
Fulvio Venditti: Direttore Artistico
Francesco De Rosa: Presidente onorario
Antonella Loredana Regoli: Presidente
Antonio Carnevale: Vice Presidente
Carlo Del Foco: Delegato ACLI
Carlo Marinelli: Segretario
Antonio Mariani: Economo<
ndo come punto di riferimento il Direttore, guardando il Coro, alla sinistra si posiziona la sezione
dei soprani e alla destra quella dei contralti, mentre dietro questi ultimi si sistemano i bassi e dietro i soprani i tenori. Naturalmente le sezioni e le singole voci si miscelano e posizionano a piacimento e a discrezione del Direttore, al fine di raggiungere un suono migliore.
Il canto corale è uno dei piu' difficoltosi perchènecessita di un profondo senso dell'ascolto da parte di tutti i componenti il gruppo che, grazie a questa fondamentale caratteristica, potranno fondersi con il resto della propria sezione di appartenenza evitando di emergere in solitaria. Altra difficoltà, che comunque esercita il nostro orecchio, è il dover cantare contemporaneamente melodie diverse dalle altre sezioni del Coro, con aggiunta di cambi ritmici che completano e arricchiscono il pezzo musicale.
Nel nostro Coro vi è un'ulteriore difficoltà: ai piu' manca spesso il coraggio di staccare gli occhi dalla cartellina. Il coro è un'armonia di voci: il corista deve dunque privilegiare la collegialità pur nelle inevitabili differenze armoniche e vocali insite in ognuno di noi; e solo l'insieme, la totalità delle voci che, come per magia, crea lo sviluppo, il tessuto melodico. Non è necessario essere professionisti ma bisogna avere la passione e l'amore nei confronti del canto.
Per cantare in coro non basta trovarsi una o due volte la settimana e, insieme con il maestro, aprire la bocca e dare fiato; bisogna emozionarsi e riuscire a trasmettere queste emozioni.
Al termine di un canto si percepisce la felicità di aver creato qualcosa insieme, di essere riusciti a dare un senso a delle note che, prive della loro voce, rimanevano scritte sullo spartito e ancora senza vita.
Negli anni siamo riusciti ad assumere le sembianze di una grande famiglia, ad arricchire le nostre esperienze comuni viaggiando soprattutto all'estero.
Nel coro entrano in gioco molte dinamiche relazionali, affettive, cognitive; si sta insieme e si parla, si scherza e si ride, si fanno discussioni piu' o meno accese, fino magari anche a litigare, ma si cresce insieme.
Uniti, impariamo molte cose sulla preghiera cantata, sulla musica sacra e sui suoi autori, ci sforziamo di convivere e condividere tutto pacificamente.
Nel Coro tutte le varie fasi dell'essere, diventare e mantenersi adulti convivono - una studentessa sta a fianco di una nonna - così come le identità professionali si incrociano e si confondono, magari soltanto per il tempo delle prove e del concerto.