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"Concerti alla Pace"

Stagione 2024


La stagione dei "Concerti alla Pace 2024" prenderà il via, presso la Chiesa di S. Maria della Pace, via Arco della Pace - 5, domenica 3 marzo, alle ore 19.00, come al solito a ingresso libero.

Protagonisti della serata il Coro "Meridies", diretto da Carmelina Sorace, con un programma dal titolo "Quid dormitis?", seguito dall'Insieme Vocale Femminile "Daltrocanto"diretto da Elisabetta Bertini. Titolo del programma: "Stava in pianto".

Domenica 7 aprile sono di scena il Gruppo Vocale "Ronde", diretto da Giovanni Rago,che ese­guirà la "Missa Brevis" di G.P.da Palestrina, seguito dal Coro "Johannnes Ockeghem", diretto da Roberto Ciafrei con un programma incentrato sul tema: "La Messa Parodia nel Rinascimento".

Ultimo appuntamento domenica 5 maggio con i Cori Coro Città di Roma e lson, diretti rispet­tivamente da Mauro Marchetti e Amedeo Scutiero, che propongono un interessante progetto realizzato congiuntamente: "Il Requiem di Pizzetti con paralleli storici".

La stagione dei Concerti si concluderà con un progetto inedito il 1 Giugno alle 20.30 nella chiesa di Santa Croce in Gerusalemme (per motivi di capienza) dedicato ai "Compositori Ita­liani nel Mondo: Domenico Zipoli", di cui si parla in dettaglio nell'articolo del M° Remo Guerrini di Lazioncoro di febbraio.

A Remo Guerrini, che insieme con Marina Mungai cura la direzione artistica della Stagione dei Concerti alla Pace, abbiamo chiesto una riflessione sulla stagione 2024 dei Concerti alla Pace.


"E quindi uscimmo a riveder le stelle" (Inferno XXXIV, 139)
Parafrasando questo bellissimo verso di Dante, possiamo affermare che anche quest'anno l'ARCL riuscirà a far ascoltare della bellissima musica grazie alla stagione dei "Concerti alla Pace". E come rivedere le stelle, con la luminosità delle note che spanderanno la loro lucentezza nella cornice della meravigliosa chiesa di Santa Maria della Pace. A partire da Domenica 3 Marzo, eper altri due mesi a seguire i nostri cori associati si esibiranno con la formula ormai collaudata della com­presenza di due gruppi per domenica. I programmi/progetto che sono stati presentati e validati successivamente dai direttori artistici sono di grande interesse musicale e non solo di questo. Ma accanto a queste belle notizie non si può non riscontrare una scarsa adesione dei cori associati, nonostante il bando per la candidatura, corredato con molti suggerimenti forniti dalla Direzione Artistica fosse stato diffuso già a giugno, per dare modo di preparare eprogrammare le proposte concertistiche. Questa accelerazione nel promulgare la nota partecipativa è scaturita da una richiesta di alcuni direttori che lamentavano la scarsità di tempo (negli anni precedenti il bando veniva presentato ad Ottobre) per la preparazione dei programmi. Sollecitazione immediatamen­te accolta ma che purtroppo non ha avuto gli esiti sperati. Tant'è che la stagione dei Concerti alla Pace, da sempre articolata su sei mesi (Gennaio - Giugno), quest'anno è limitata a sole tre domeni­che per i mesi di Marzo, Aprile e Maggio. Ritengo che sia fondamentale una riflessione ed una presa di coscienza da parte dei cori associati su quale sia il modello della propria partecipazione ad una Associazione che mette a disposizione iniziative e spazi per migliorare la qualità della musica e dare visibilità all'esterno della coralità. Pensiamoci insieme, altrimenti non torneremo a riveder le stelle."  

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Concerti alla Pace 2024 - Locandina 3 marzo

"Concerti alla Pace"

Stagione 2024


Per l’anno 2024 l’ARCL propone ai cori associati la stagione concertistica “Concerti alla Pace” che si terrà da gennaio 2024 a giugno 2024, nella splendida cornice della Chiesa Santa Maria della Pace a Roma. Ciascun concerto prevede la presenza di due gruppi corali, quindi si offre l’opportunità ad esibirsi a 12 cori associati. Sarà cura della Commissione Artistica dell’ARCL procedere alla valutazione dei programmi presentati e alla stesura del cronoprogramma dei concerti. I criteri che porteranno alla valutazione sono di seguito elencati: 

Criteri di valutazione

  1. • Curriculum del coro
  2. • Curriculum del Direttore
  3. • Composizione e tipologia del coro (misto, voci pari, etc…)
  4. • Registrazione di almeno 2 brani eseguiti dell’anno 2023, con particolare riferimento al tema sacro (da  inviare a concertiallapace@arcl.it in formato MP3 se solo audio o MP4 se video)
  5. • Presentazione e coerenza tematica del programma con note descrittive e critiche
  6. • Innovazione repertoriale, in relazione ad alcuni spunti proposti dall’ARCL o di propria iniziativa
  7. • Preferenza di date (non vincolante per ARCL)

Scadenza delle presentazioni 10 dicembre 2023. I cori interessati sono invitati a compilare scrupolosamente la scheda allegata e ad inviarla, entro la data indicata, a concertiallapace@arcl.it

ALLEGATO 1

Progetti proposti dall’ARCL Alcune proposte tematiche per i Concerti alla Pace o per eventuali analoghe proposte da sottoporre all’attenzione dei cori associati.

  • La spiritualità in Europa. Il tema riguarda la musica sacra che si è prodotta nelle varie nazioni europee, sarebbe interessante che ad ogni coro fosse assegnata una produzione nazionale, senza limiti temporali (dal gregoriano ai contemporanei), che possa offrire una panoramica di come la musica si sia affermata nel continente con stili e contenuti diversi. Il repertorio è molto vasto e consente di approcciare a brani con vari livelli di difficoltà. Le nazioni maggiormente feconde sono state: Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna e Paesi Bassi. Un ulteriore step potrebbe essere accoppiare nazioni linguisticamente affini, Italia –Spagna, Germania – Inghilterra, Francia – Paesi Bassi, Paesi Baltici – Ungheria.

  • Le voci dimenticate. Tematica riguardante le composizioni delle suore compositrici. Questo aspetto potrebbe dare spazio alle formazioni corali per voci pari femminili. Non c’è un repertorio vastissimo ma sufficiente a coprire almeno una serata. Da Hildegard Von Bingen, fino ai giorni nostri. Interessante area di ricerca, che va nella direzione progettuale auspicata dall’Associazione.

  • La devozione ad imitationem. Si riferisce ad una pratica in uso nel rinascimento, ovvero l’impiego di melodie profane nella composizione di musica sacra, a mero titolo di esempio la messa “L’homme armè”. Una interessante commistione tra stili diversi.

  • I Maestri della Polifonia – la Cappella Sistina. Una panoramica della polifonia sacra vista attraverso le composizioni dei Maestri attivi nella Cappella Sistina, Morales, Palestrina, Marenzio, Da Victoria, Perosi, Baini, Bartolucci, Liberto, Pavan. Si può attingere ad uno sterminato repertorio facilmente reperibile.

  • Il canto gregoriano nella musica corale del XX secolo. Francois Couperin con le due messe alternatim, Domenico Bartolucci, Orlando Dipiazza, Giuseppe Mignemi, Gianmartino Durighello, Luigi Molfino, Maurice Duruflè, Leoš Janáček, Arvo Pärt, Olivier Messiaen Kodály . A mero titolo di esempio il Salve Regina di Bartolucci, Tota pulchra es di Duruflé e Dipiazza, O salutaris Hostia di Caplet (tratto dalla messa a tre voci), Agnus Dei nella rivisitazione di Tavener su testi di William Blake, Ave Maria di Biebl, Alleluja di Busto, Cantate Domino di Miskinis.

  • Tra la gioia e il dolore: il Magnificat e lo Stabat Mater nella letteratura vocale dal gregoriano ai tempi nostri. Due tra le più belle preghiere per la celebrazione della Vergine Maria attraverso composizioni che agiscono tra due stati d’animo contrapposti, il gaudio per l’annuncio della maternità e il dolore per la morte del figlio.

  • Sentimento religioso e cultura popolare. Un percorso a specchio tra le composizioni religiose nella musica colta e la traduzione della sensibilità religiosa nei brani di musica popolare e nella elaborazione per canto corale.

Tra le proposte innovative, l’ARCL propone agli associati i seguenti temi:


I compositori italiani nel mondo: opere composte da autori che hanno svolto la carriera musicale in Europa, America Latina, Paesi Orientali.

Musiche della Cappella Giulia: l’altra grande realtà musicale a Roma, che ha visto tra i direttori i più insigni maestri operanti a lato della Cappella Sistina. Per questa tematica (ed altre analoghe) sarebbe interessante prevedere, come da prassi, l’impiego del Basso Continuo ed eventuali strumenti. L’Associazione a tal proposito si impegna a fornire un organo portativo con il solo registro 8 piedi ed un cembalo, ed inoltre a strutturare dei seminari durante l’anno sull’impiego del b.c. e la concertazione dello stesso in relazione ai brani scelti dai cori che aderiscono al progetto e che ne facciano richiesta. La proposta va nella direzione di un ulteriore salto di qualità, auspicato per la ricerca e il recupero della tradizione e la storia musicale della regione. Resta inteso che ogni coro si farà carico dell’eventuale compenso richiesto dai musicisti ingaggiati.

Programmi monografici: autori di tutte le epoche con opere di carattere sacro, che siano coerenti con il tema monografie.


La direzione artistica: Marina Mungai, Remo Guerrini

Scheda iscrizione concerti alla Pace e informativa

SANTA MARIA DELLA PACE

La chiesa di S.Maria della Pace, situata in via dell'Arco della Pace, sorge in luogo dell'antica "S.Andrea de Acquarenariis", nome che deriva dai numerosi venditori di acqua presenti nella zona, i quali, attingendo direttamente dal Tevere, dovevano purgare l'acqua dalla "rena" che vi era mescolata. La leggenda narra che nel 1480 un'immagine della Vergine posta sotto il portico (oggi situata sull'altare maggiore), colpita da un sasso lanciato da un sol­dato ubriaco, si mise a sanguinare. Papa Sisto IV, informato dell'ac­caduto, si recò personalmente sul luogo e fece cambiare il nome del ­ la chiesa in "S.Maria della Virtù", promettendo di rimediare allo stato fatiscente dell'edificio.

Così avvenne nell'anno 1482, anche se i lavori terminarono due anni dopo sotto Innocenzo VIII: la chiesa venne chiamata S.Maria della Pace per commemorare la conclusa pace di Bagnolo, l'atto che poneva fine alla guerra che aveva visto in causa lo Stato Pontificio, Venezia ed il Regno di Napoli. Il progetto della nuova chiesa fu affidato all'architetto Baccio Pontelli mentre nei primi anni del 1500 il Bramante realizzò il chiostro ed il convento annessi.

Nel 1656 venne realizzata la splendida facciata convessa per vo­lontà di Alessandro VII Chigi e per opera di Pietro da Cortona: al pianterreno, coppie di colonne sorreggono il caratteristico portico semicircolare, al di sopra del quale corre un'iscrizione che, tradotta dal latino, così recita: "Portino i monti la pace al popolo e i colli la giustizia", in riferimento alle sei cime dello stemma Chigi di Alessandro VII, situato sotto il portico stesso. La cupola fu aggiunta solo nel  1524 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane ed è ornata da stucchi di Pietro da Cortona e da pitture del Peruzzi e di Carlo Maratta.  

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